Il sesto capito della rassegna Studio Due è dedicata al Lighting Designer Herward Dunkel e al suo approccio al Lighting Design centrato sull’essere umano.
L’articolo di Herward analizza il collegamento tra inquinamento luminoso e salute dell’uomo sottolineando come una “cattiva luce” possa nuocere a noi e al pianeta.
La luce e' vita e la buona luce è vitale per tutti gli esseri viventi.
Ma cosa è in fondo la luce?
La luce è la parte della radiazione elettromagnetica visibile all'occhio umano. La parte visibile delle onde elettromagnetiche forma le onde luminose, che coprono un intervallo da 400nm a 750nm. Tuttavia, l'intera gamma di onde luminose non può essere percepita dall'occhio umano. Ad esempio, il valore massimo di visibilità al giorno è 555 nm e si colloca nell'intervallo di colori giallo-verde. Di notte, questo valore di visibilità passa all'intervallo di colori rosso-viola a onde corte che ha un valore massimo di 507nm.
La luce è da sempre imprescindibile per la vita dell’uomo: contribuisce al funzionamento delle funzioni corporee, regola i processi neurali e ormonali e il ritmo vitale giorno-notte e influenza prestazioni e stato mentale.
Già per gli ominidi la luce era garanzia di protezione e orientamento nella notte. Non a caso la scoperta del fuoco come fonte naturale di luce è considerata uno dei passi più significativi nella storia evolutiva umana.
Negli insegnamenti di Platone la luce diventa metafora dello stato di conoscenza completa mentre nel tempo attuale, che vede protagonisti la tecnologia LED ed il design dell’illuminazione, la disponibilità di luce artificiale spesso data per scontata riveste un ruolo fondamentale nella vita quotidiana e nei mondi della cultura, della medicina e della scienza. Basti pensare, ad esempio, allo schermo su cui state leggendo questo scritto..si, anche questo emana luce!
I ricercatori, soprattutto negli ultimi anni, si stanno focalizzando sempre più sugli aspetti negativi dell'uso eccessivo della luce artificiale evidenziandone gli effetti negativi sull'uomo e sull'ambiente.
Da parte della politica ambientale sono in aumento le richieste di riqualificazione in termini di efficienza energetica di strutture abitative e non.
Di seguito verranno affrontate le caratteristiche essenziali della luce come bisogno essenziale dell’uomo e il ruolo dell'illuminazione artificiale nella nostra vita quotidiana.
Di mattina,la luce ha un’alta componente di blu e questo assicura che si produca meno melatonina (ormone prodotto dal nostro corpo che aiuta a mantenere il giusto equilibrio tra veglia e sonno) e che il cortisolo (ormone prodotto dalle ghiandole surrenali ed in grado di controllare le situazioni di stress) possa attivarsi nel momento che precede il risveglio per fornire al corpo l’energia di cui ha bisogno per affrontare la giornata. La sera avviene esattamente il contrario: la luce debole e giallastra favorisce il rilascio di melatonina e ci rende più lenti e stanchi.
In inverno, quando si fa buio presto, la produzione di melatonina inizia prima mentre in estate, quando il sole sorge presto, è più facile per la maggior parte delle persone alzarsi poiché la precoce incidenza della luce fa iniziare la produzione di cortisolo prima. Questo meccanismo, che funziona molto bene con la luce naturale, può “incepparsi” a causa della luce artificiale. Di sera, infatti, la luce blu degli schermi di smartphone e TV disturba la produzione di melatonina. Ugualmente, esigenze come il lavoro a turni o i voli a lungo raggio con conseguente sindrome da fuso orario possono causare problemi di sonno e influire sulle prestazioni e il benessere degli individui.
In inverno, specialmente alle alte latitudini geografiche, è fondamentale sfruttare la poca luce del giorno. Di solito 20/30 minuti anche sotto un cielo nuvoloso sono sufficienti per ottenere abbastanza luce e radiazioni UV nei mesi invernali.
Esporsi alla luce solare per un breve tempo non crea problemi alla pelle e favorisce l’assimilazione della vitamina D, difficilmente assunta in quantità sufficiente tramite l’alimentazione e la cui carenza porta spesso ad un sistema immunitario fragile e a vari problemi fisici e mentali.
La maggior parte di noi trascorre il 90% del tempo al chiuso e oltre il 40% della popolazione mondiale soffre di depressione stagionale. La luce artificiale, specialmente se “sbagliata”, non sostituisce i benefici della luce solare, che agisce invece come antidepressivo naturale.
Ciò porta alla conclusione che, soprattutto nei locali di lavoro chiusi, la giornata di luce solare dovrebbe essere riprodotta nel miglior modo possibile, soprattutto al fine di motivare i dipendenti, ridurre l’assenteismo e gli effetti sopra menzionati.
A partire dall'elettrificazione delle città le sorgenti luminose artificiali sono diventate indispensabili, soprattutto nelle aree urbane dove contribuiscono alla sicurezza nelle ore notturne.
La costante disponibilità di luce artificiale presenta, però, anche lati negativi in quanto, in un ritmo giorno-notte fortemente influenzato dall’uomo e dall’illuminamento innaturale del cielo notturno, flora e fauna non mancano di subire notevoli conseguenze. Basti pensare, ad esempio, al temporaneo disorientamento degli uccelli nei flussi migratori e alle difficoltà risproduttive di alcune speci a richio di estinzione come le tartarughe marine.
In particolare, i sistemi di illuminazione che producono le cosiddette “dispersioni di luce”, cioè irradiano inutilmente luce ai lati o verso l'alto, sono una delle principali cause di eccessiva immissione di luce nelle aree urbane.
L'UNESCO, nell'ambito di un programma volto a combattere l’inquinamento luminoso, si sta adoperando per rafforzare la schermatura delle sorgenti luminose in modo da evitare radiazioni inutili, favorire una illuminazione “mirata” e ridurre le emissioni di “luce vagante” che ostacolano la visione del cielo stellato anche nelle zone extra urbane.
In conclusione, la luce è patrimonio dell’umanità e dobbiamo operare affinché gli effetti positivi di essa, di cui abbiamo goduto fino ad ora, possano contribuire al benessere dell’uomo e alla salvaguardia del pianeta anche in futuro.